Il settore degli affitti brevi in Italia sta vivendo una crescente popolarità tra coloro che viaggiano per piacere, lavoro, motivi culturali o sanitari. Nel 2023, il valore delle prenotazioni in questo settore ha raggiunto circa 15 miliardi di euro, con un impatto sull’indotto del PIL di ulteriori 48 miliardi di euro. Tuttavia, rispetto al vasto patrimonio di seconde case degli italiani, che ammontano a circa 9,5 milioni, solo 640 mila di esse sono inserite nel circuito degli affitti brevi, NEL SUD ITALIA SI RISCONTRANO CARENZE SOSTANZIALI DI STRUTTURE E PROFESSIONISTI, rappresentando solo l’1,5% delle abitazioni nazionali.
In risposta all’incremento economico e agli abusi fiscali, il Governo ha varato regolamentazioni più severe attraverso il Decreto Anticipi 2024 e la Legge di Bilancio 2024. Queste misure mirano a introdurre cambiamenti sostanziali e obblighi per i proprietari immobiliari. Vediamo nel dettaglio:
Codice CIN: Una novità di rilievo è l’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN), obbligatorio per tutte le unità immobiliari destinate alle locazioni brevi e per le strutture turistico-ricettive alberghiere ed extralberghiere. Questo codice è progettato per garantire il rispetto delle norme governative e deve essere esposto esternamente all’ubicazione dell’immobile.
Obbligo SCIA: Un’altra disposizione significativa è l’obbligo di presentare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) per coloro che intendono esercitare l’attività di locazione per fini turistici o brevi. La richiesta deve essere effettuata presso l’ufficio SUAP del comune di residenza dell’immobile, garantendo maggiore trasparenza e controllo sulle attività di locazione.
Aumento della Cedolare Secca: La cedolare secca per le locazioni brevi è stata modificata con l’articolo 1, comma 632, della Legge di Bilancio 2024. Il tasso è aumentato dal 21% al 26% nel caso di più di un immobile di proprietà destinato alla locazione breve.
Ritenuta d’Acconto per Intermediari: La lettera b) del medesimo articolo consente agli intermediari immobiliari o ai gestori di portali telematici di operare una ritenuta a titolo di acconto del 21% sui canoni di locazione. Questa pratica consente al proprietario di indicare in dichiarazione dei redditi i canoni percepiti e l’imposta sostitutiva già versata in acconto dal portale di mediazione.
Il Codice CIN: Strumento per la Conformità e Contro l’Abusivismo
Il Codice Identificativo Nazionale è stato introdotto come strumento chiave per garantire il rispetto delle norme governative nelle locazioni brevi e nelle strutture turistiche. Ogni locatore è tenuto a esporre chiaramente questo codice, contribuendo così a contrastare l’abusivismo e a garantire la corretta dichiarazione fiscale. L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza monitoreranno l’applicazione del CIN, con sanzioni da 800 a 8.000 euro per chi non lo richiede e da 500 a 5.000 euro per chi lo richiede ma non lo espone.
Il CIN verrà rilasciato dal Ministero del Turismo attraverso una procedura automatizzata, contribuendo a semplificare il processo per i locatori. Questo codice sostituirà l’attuale CIR, precedentemente rilasciato dalla Regione per chi aveva iniziato ad affittare immobili per fini turistici o brevi.Cedolare Secca al 26%: Misura Antifrode per Affitti Brevi Multipli
Con la Legge di Bilancio 2024, il Governo ha deciso di applicare la cedolare secca al 26% per chi affitta un secondo immobile oltre al primo. Questa misura è stata adottata per contrastare le realtà imprenditoriali che hanno abusato degli affitti brevi.
AIRBNB: Applicazione della Ritenuta Fiscale
La piattaforma AIRBNB ha comunicato ai suoi utenti l’intenzione di applicare una ritenuta fiscale del 21% direttamente sui canoni di locazione. Questa pratica consente all’host di prestare il consenso affinché AIRBNB trattiene la ritenuta a titolo d’acconto, diventando sostituto d’imposta per le ritenute versate per conto del proprietario.
A Chi si Applica la Ritenuta Fiscale?
La ritenuta fiscale del 21% si applica agli host non professionisti che praticano locazioni brevi (fino a 30 notti).
Host Professionisti su AIRBNB: Regole Specifiche
Gli host considerati professionisti, dotati di Partita IVA o che concedono in locazione più di 4 alloggi, sono soggetti a regole specifiche. AIRBNB consente di richiedere l’applicazione della trattenuta fiscale al 21% per chi possiede da due a quattro alloggi.
Esempio di Ritenuta Fiscale del 21% su AIRBNB:
- Importo pagato dall’ospite: 30,00 euro x 1 notte
- Costi del servizio (3%): – 0,90 euro
- Ritenuta fiscale del 21%: – 6,30 euro
- Totale: 22,80 euro
Le nuove regolamentazioni del 2024 sugli affitti brevi mirano a promuovere la trasparenza, scoraggiare gli abusi fiscali e garantire una corretta dichiarazione dei redditi. È essenziale per i proprietari adattarsi a queste norme per evitare sanzioni e contribuire alla creazione di un mercato degli affitti brevi più regolamentato e equo.